La filosofia della praxis di Antonio Gramsci

Autores/as

  • Giuseppe Vacca Fondazione Istituto Gramsci di Roma

DOI:

https://doi.org/10.14393/REVEDFIL.issn.0102-6801.v28n56a2014-p535-557

Palabras clave:

Filosofia della praxis, Egemonia, Stato, Guerra de posizione

Resumen

Astratto: La relazione si propone di ricostruire nelle linee essenziali la filosofia della praxis di Antonio Gramsci seguendone gli sviluppi nella stesura dei Quaderni del carcere. L’originalità della filosofia della praxis deriva dal convincimento di Gramsci della necessità di una profonda revisione del “marxismo ufficiale” ricollegandosi direttamente a Marx. Al fine di fondare una teoria della soggettività (individuale e collettiva) adeguata alle sfide del Novecento, Gramsci articola la filosofia della praxis in una metodologia della storia e in una gnoseologia della politica, scandite dalle categorie di egemonia, guerra di posizione e rivoluzione passiva. La concezione della politica come lotta per l’egemonia muove da una riconsiderazione del ruolo degli intellettuali che costituiva l’anello debole del marxismo tradizionale e dalla elaborazione di una filosofia come visione generale del mondo dotata di “un’etica conforme”. La messa a punto di una teoria processuale del soggetto, identificato dall’espressione “volontà collettiva”, implica la revisione del concetto tradizionale dello Stato-potenza e della identificazione della politica con lo Stato; l’affrancamento dal riduzionismo sociologico insito nella concezione della storia come storia delle lotte di classe; una percezione della storia mondiale sottesa dai principii di interdipendenza e globalità. Il nuovo paradigma su cui Gramsci si basa è la traducibilità dei linguaggi della politica, dell’economia e della filosofia che sostituisce la “dialettica” di struttura e sovrastruttura. Inoltre si avvale di una visione del Novecento caratterizzata dal contrasto fra il cosmopolitismo dell’economia e il nazionalismo della politica, nel quale Gramsci ravvisa le scaturigini della Grande Guerra e della Grande Crisi degli anni Trenta. La filosofia della praxis gramsciana si autodefinisce una “eresia nata sul terreno della storia della libertà”, caratterizzata dall’unità tra filosofia, politica e storia.

Parole chiave: Filosofia della praxis; Egemonia; Stato; Guerra de posizione.

 

Résumé: Le rapport vise à restituer les éléments essentiels de la philosophie de la praxis d’Antonio Gramsci en suivant l'évolution de la rédaction des Cahiers de prison. L'originalité de la philosophie de la praxis découle de la conviction gramscienne qu’il y a la nécessité  d’une profonde  révision du "marxisme officiel",  en se rattachant  directement à Marx. Afin d'établir une théorie de la subjectivité (individuelle et collective), adaptée aux défis du XXe siècle, Gramsci articule la philosophie de la praxis en  méthodologie de l'histoire et en gnoséologie de la politique, marquées par les catégories d'hégémonie, révolution passive et guerre de position. La conception de la politique comme  lutte pour l'hégémonie est axée  sur un réexamen du rôle des intellectuels qui était le maillon faible du marxisme traditionnel et sur le développement d'une philosophie comme vision du monde douée  de « une éthique conforme ». Le développement d'une théorie historique du sujet, identifié par le mot «volonté collective», implique une révision du concept traditionnel de l'État-puissance et de l'identification de la politique avec l’Etat; l’affranchissement du réductionnisme sociologique inhérent à la conception de l'histoire comme histoire de luttes de classes ; une perception de l'histoire mondial fondée sur les principes  de l'interdépendance et mondialisation. Le nouveau paradigme utilisé par Gramsci est la traductibilité des langages de la politique, de l'économie et de la philosophie qui remplace la «dialectique» de la structure et de la superstructure. Il se serve également d'une vision du XXe siècle caractérisée  par le contraste entre le cosmopolitisme de l’économie et le nationalisme  de  la politique, dans le quel Gramsci voit la source  de la Grande Guerre et la Grande Dépression des années Trente. La philosophie de la praxis gramscienne  se definit par  elle-même une «hérésie née sur le terrain de l'histoire de la liberté», caractérisée  par l'unité entre la philosophie, la politique et l'histoire.

Mot-clé: Philosophie de la praxis; Hégémonie; État; Guerre de position.

 

Data de registro: 10/03/2014

Data de aceite: 23/04/2014

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Biografía del autor/a

Giuseppe Vacca, Fondazione Istituto Gramsci di Roma

Diretor da Fondazione Istituto Gramsci di Roma, Itália.

Citas

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Publicado

2014-09-24

Cómo citar

VACCA, G. La filosofia della praxis di Antonio Gramsci. Educação e Filosofia, Uberlândia, v. 28, n. 56, p. 535–557, 2014. DOI: 10.14393/REVEDFIL.issn.0102-6801.v28n56a2014-p535-557. Disponível em: https://seer.ufu.br/index.php/EducacaoFilosofia/article/view/25030. Acesso em: 23 nov. 2024.

Número

Sección

Dossiê: Filosofia Política - Atualidade de Marx e Gramsci